Cari Amici, oggi ho il piacere e l’onore d’intervistare
Silvia Scibilia
la brillante autrice dello stupendo romanzo
“6 In Stand-by”, edito da Butterfly Edizioni
Per saperne di più:
Bando alle ciance, godetevi l’intervista!
Ciao Silvia! Grazie per il tempo che mi dedichi.
Innanzitutto parlaci un po’ di te, raccontaci qualcosa…
La domanda di riserva? Non è un argomento interessante.
Vivo a Trapani, una città che adoro e ho due figli.
Sono una lettrice bulimica e sono un’appassionata di danza orientale e afro-brasiliana.
Ho iniziato a scrivere da adolescente, poi ho smesso per eccesso d’insicurezza.
Ho deciso in seguito che ero abbastanza matura per poter accettare le critiche senza lasciarmi ferire da esse.
Adesso non posso fare a meno di scrivere nonostante scelga dei personaggi un po’ sopra le righe.
Sono una persona contraddittoria e spesso anche i miei personaggi rispecchiano questo aspetto.
Odio le bugie e i bugiardi e penso che il mondo sarebbe migliore se ognuno di noi si mostrasse per come è veramente.
1) Meno male che volevi la domanda di riserva!
Hai risposto in maniera chiara ed esauriente, brava.
Come nasce un tuo personaggio?
È la storia che voglio raccontare che mi suggerisce il personaggio, non il contrario.
Nel caso di
6 in stand-by
mi interessava un personaggio che si lascia trascinare dagli eventi e su questa idea ho immaginato Laura.
2) E hai immaginato benissimo!
Hai disegnato tu la copertina del libro?
La scelta della copertina è stata frutto della bravura di Chiara Boz, dei miei suggerimenti ad Argeta Brozi della Butterfly Edizioni e della sua perseveranza a cercare la soluzione giusta per la mia idea.
Fin dall’inizio mi interessava dare l’immagine dell’attesa e della riflessione. Inoltre nell’angolo abbiamo inserito una ragnatela a forma di cuore, una metafora ricorrente di Laura nel libro per indicare un legame oppressivo.
3) Complimenti a te per le indicazioni, a Chiara per l’illustrazione e ad Argeta per aver pubblicato il libro!
Il momento della giornata in cui ami scrivere?
È la mattina, quando i miei figli sono a scuola e io posso gustare la solitudine.
4) Il tuo rituale dopo aver finito di scrivere un libro?
È un momento triste nel quale devo allontanarmi dai miei personaggi. Durante la stesura dell’opera sono come un’ombra nella mia mente.
Ogni momento di riflessione è dedicato a loro.
Quando ho terminato il mio primo romanzo, Ghiacciolo con Nutella, mi ero talmente innamorata dei protagonisti che ho voluto scrivere il seguito, ma il risultato è stato inferitore alle aspettative.
Una volta che ho terminato un’opera passo alla fase di revisione che è il momento più snervante e poi faccio leggere l’opera alle mie lettrici cavia, che non sempre sono gentili.
5) Sento le stesse cose, ti capisco benissimo.
Immagina di trasformare il tuo libro in un film:
che attori sceglieresti? E che regista?
È un po’ l’ambizione di ogni scrittore.
Prima della pubblicazione di
6 in stand-by da parte di Butterfly Edizioni
ho realizzato un booktrailer con
Kim Rossi Stuart nel ruolo di Massimo e
Valeria Golino per Laura.
Sono fisicamente gli attori italiani più vicini alla descrizione dei personaggi, se poi la regia fosse affidata a
Gabriele Muccino
sarebbe una trasposizione perfetta.
6) Cast stellare!
Libri in formato cartaceo o e-book?
E-book senza dubbio.
Non è solo un discorso di convenienza poiché ho pubblicato con Lite Editions e Chichili Agency in formato digitale.
Sono diversi mesi che uso il tablet come strumento di lettura e mi trovo bene.
Ho un accesso illimitato ai libri senza muovermi da casa, posso leggere di notte a luce spenta (mio marito ringrazia la tecnologia) e non devo perdere tempo a spolverare la libreria.
Però al di là della convenienza un libro cartaceo rimane, per me, un oggetto di valore.
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